Pratico la lentezza

domenica, ottobre 07, 2007

Sempre di meno


Speravo che almeno stimolasse qualche approfondimento, qualche riflessione.
E invece il volume è rimasto uguale, sempre ai livelli massimi, con acuti, stridii, e tutto quello che ci passa per le orecchie ogni giorno.
Beh allora dedico qualche parola a Marcel Marceau qui, almeno un blog non fa rumore. E dal IV secolo in poi la lettura silenziosa si è diffusa abbastanza bene.
Mi chiedo perchè, nella quotidianità di tutti, non si dia all'assenza la stessa importanza della presenza. Con Marceau, nell'assenza di suoni, di articolazioni vocali, si è arrivati ai livelli più lirici del significato, dell'espressione umana. L'essenzialità delle coreografie, del suo trucco, dei suoi costumi regalavano immense stanze all'immaginazione. I vuoti aperti e gli spazi disegnati dai suoi gesti incoraggiavano la fantasia individuale a muoversi sulle proprie gambe.
Marceau per me era un po' un Prometeo del valore che oggi soffre maggiormente.
Mi auguro che presto ne sentano tutti la mancanza.
Forse il frastuono, le luci, le immagini che si sovrappongono alle musiche che si sovrappongono ai pensieri fantastici già costruiti e pronti da assumere sono più rassicuranti e meno esigenti in termini di sforzo, chissà. Ma ci stanno inaridendo il senso di meraviglia.

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